Il progetto è sostenuto dall’Ateneo nell’ambito delle attività del Polo Universitario Penitenziario, e vede la partecipazione, oltre che del “Gozzini”, della Città Metropolitana e del gruppo Pizzaman.
Hanno illustrato oggi l’iniziativa Vincenzo Tedeschi, Direttore dell’Istituto circondariale, Maria Paola Monaco, Delegata dell’Ateneo per l’inclusione e la diversità, Nicola Armentano, Consigliere della Città Metropolitana di Firenze e Delegato alla promozione sociale, e Pierluigi Madeo del gruppo Pizzaman.
“L’Università di Firenze – ha dichiarato Maria Paola Monaco - è l’ideatrice di questo corso nato da un’intuizione condivisa con il direttore del Gozzini: avevamo visto nel giardino del carcere un forno dismesso, non in uso da diversi anni. Abbiamo così organizzato il corso con il supporto delle istituzioni, e in particolare della Città Metropolitana che si è dichiarata disponibile a sostenerlo economicamente. La Casa Circondariale ‘Mario Gozzini’ fa, infatti, parte del Polo Universitario Penitenziario, attraverso il protocollo sottoscritto con la Regione Toscana. Questa iniziativa si inserisce in tale contesto perché nel protocollo ci viene indicata la strada per offrire anche delle opportunità di lavoro, come questo corso per pizzaioli, e favorire la possibilità di avere un mestiere”.